Al nuovo Governo chiediamo di battersi per difendere il vino e tutto l’agroalimentare italiano

di Riccardo Cotarella

 

La due giorni di Assoenologi a Napoli, in programma a gennaio, si concentrerà su un tema delicato ma a noi enologi molto caro, che è quello del rapporto tra vino, salute, alimentazione e benessere. In queste righe non mi soffermerò, come più volte fatto, sull’aspetto medico-scientifico che attesta come un buon bicchiere di vino possa giovare proprio alla salute umana, bensì sulla necessità di difendere e valorizzare, senza mezzi termini, le produzioni agroalimentari del nostro Paese da attacchi scellerati che ciclicamente e purtroppo con frequenza sempre maggiore, giungono dall’Unione europea e ultimamente anche dall’Organizzazione mondiale della sanità. Scrivo questo editoriale proprio nel weekend in cui ha giurato il nuovo governo a guida Giorgia Meloni – alla neo presidente del Consiglio e alla sua squadra i migliori auguri di buon lavoro – e quindi abbiamo anche il nuovo ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, chiamato a condurre il dicastero che nel nome ora si completa con Sovranità Alimentare.

Assoenologi, come è nel suo stile e come ha sempre fatto con i precedenti governi – un grazie di cuore va all’uscente ministro Stefano Patuanelli – offrirà all’onorevole Lollobrigida la massima collaborazione con contributi tesi alla valorizzazione e alla promozione del vino italiano nel mondo. In tal senso ci attendiamo un’azione sempre più incisiva dall’Esecutivo entrato in carica, ma soprattutto ci aspettiamo una difesa ancora più arcigna e a oltranza di tutto il Made in Italy della filiera alimentare. Oltre al vino, molti altri prodotti della nostra tradizione enogastronomica finiscono puntualmente sotto attacco di alcuni esponenti delle istituzioni europee. Ad esempio tutte le carni rosse e i salumi, al pari del vino, vengono sistematicamente demonizzati a favore di una dieta vegetariana (nelle migliori delle ipotesi) o a favore di carni o bevande sintetiche e altre produzioni artificiali che al solo pensiero fanno rabbrividire. Per poi assistere al via libera della Commissione europea – arrivato circa un anno fa – alla commercializzazione alimentare di grilli e altri insetti che possono, quindi, arrivare tranquillamente sulle tavole degli italiani. Non ci permettiamo di giudicare le popolazioni che prediligono certe pietanze, ma al tempo stesso non possiamo permettere che i nostri piatti tipici vegano messi in discussione da chi magari non ha mai assaggiato una carbonara, un filetto o una lasagna.

L’Italia, oltre ad essere il Paese più bello del mondo per arte, storia, paesaggi, è anche il Paese che può vantare la più straordinaria tradizione culinaria del pianeta e nessuno può permettersi di intaccarla. Proprio perché la nostra filiera è in grado di portare sulle tavole di tutto il mondo prodotti di assoluta eccellenza, c’è qualcuno che vorrebbe spazzarli via in nome di chissà quale convenienza. Che dietro a certe demonizzazioni del Made in Italy alimentare ci siano lobby mosse da interessi economici, sembra più che una semplice ipotesi e, proprio per questo, occorre mettere in campo una politica nazionale rigorosa che contrasti chi, trincerandosi dietro al tema tanto importate della salute, mette in atto azioni speculative. Al neo ministro Lollobrigida e al nuovo governo nel suo complesso, chiediamo fermezza nel fare scudo ai nostri vini e tutto ciò che l’agricoltura italiana produce. In gioco, oltre alla sopravvivenza economica delle aziende italiane, c’è la nostra cultura intesa nel senso più ampio. E maggiore risolutezza nella difesa dei nostri prodotti la chiediamo anche a chi rappresenta l’Italia a Bruxelles. Noi enologi continueremo a fare la nostra parte, continueremo a batterci per i nostri vini e per tutte le eccellenze della gastronomia italiana. L’appuntamento di Assoenologi a Napoli sarà un’ ulteriore occasione per ribadire le nostre posizioni e mandare un messaggio chiaro all’Europa e all’Oms. E ovviamente per ribadire l’invito al bere moderato e consapevole.