AGROMETEOROLOGIA VITICOLA ANALISI E TENDENZE MESE DI DICEMBRE 2019
di Luigi Mariani, Gabriele Cola e Simone Parisi
Mese caratterizzato da temperature superiori alla norma, con anomalie da deboli a moderate. Le precipitazioni sono invece apparse in prevalenza nella norma o superiori alla norma stessa, pur con rilevanti eccezioni rappresentate dalle anomalie negative in Sardegna centro-settentrionale, Abruzzo, Molise, Sicilia e Puglia.
ASPETTI CIRCOLATORI
La topografia media mensile del livello di pressione di 850 hPa (Fig. 1a) evidenzia che l’areale italiano è stato interessato da deboli correnti occidentali, il che indica una certa variabilità in un contesto comunque improntato alla sostanziale normalità, confermata dalla carta delle isoanomale ove il colore bianco indica l’assenza di anomalie nella pressione (Fig. 1b). Nel corso del mese si è assistito al transito di 6 perturbazioni che hanno interessato in tutto o in parte il territorio nazionale e il cui passaggio è stato registrato rispettivamente l’1 e il 2 dicembre, dal 4 al 5, dal 7 all’11, dal 12 al 14, dal 16 al 22 e dal 28 al 31. I tre giorni più piovosi sono stati il 21 seguito dal 22 e dal 13 dicembre al Nord, rispettivamente con medie di 18, 14 e 10 mm, il 22 seguito da 13 e dal 21 dicembre al Centro, rispettivamente con medie di 22, 11, e 8 mm e il 21 seguito da 22 e da 2 dicembre al Sud, rispettivamente come medie di 18, 15 e 11 mm. Il mese di dicembre segna l’ingresso nel periodo invernale, il che al settentrione si traduce mediamente in un minimo precipitativo invernale che coincide con quello del centro Europa (areale climatico ad influsso oceanico a massimo precipitativo estivo). Una piovosità abbondante interessa invece di norma il Mediterraneo ove il periodico irrompere di masse d’aria dall’Atlantico o dal Continente eurasiatico su un bacino dominato da masse d’aria caldo-umida è favorevole all’attività temporalesca.
TEMPERATURE E PRECIPITAZIONI
A livello mensile (Fig. 2) le temperature medie sono risultate quasi ovunque superiori alla norma, con anomalie da deboli a moderate sia nei minimi sia nei massimi. Unica eccezione è data dalla Sicilia ove le minime e le massime sono risultate pienamente nella norma. A livello pluviometrico si evidenzia il prevalere di anomalie positive, pur in presenza di anomalie negative che hanno interessato in tutto o in parte la Sardegna, l’Umbria, il Lazio, le Marche, l’Abruzzo, il Molise, la Sicilia e la Puglia. L’analisi decadale mostra che a livello termico le anomalie positive si sono concentrate al centro nord nella seconda e terza decade del mese. A livello pluviometrico invece l’anomalia positiva ha interessato il Nord nelle prime due decadi del mese e il Sud in tutte e tre le decadi. Gli effetti di tali andamenti sula vite sono modesti in quanto la coltura è in pieno riposo vegetativo il che la rende poco sensibile alla variabilità meteorologica.
Questo commento è stato redatto con riferimento alla normale climatica 1989-2018 ottenuta analizzando dati provenienti dagli archivi NOAA – Gsod (202 stazioni). Da tali archivi sono stati attinti anche i dati del periodo in corso. L’analisi circolatoria è riferita a dati NOAA NCEP (http://www.esrl.noaa.gov/psd/data/histdata/) e come carte circolatorie di riferimento si sono considerate le topografie del livello barico di 850 hPa in quanto tale livello è il più efficace nell’esprimere l’effetto orografico di Alpi e Appennini sulla circolazione a scala euro-mediterranea. I fulmini caduti, utilizzati come tracciante dell’attività temporalesca, sono ricavati da Blitzortung.org (http://it.blitzortung.org/live_lightning_maps.php).