Sforzato della Valtellina DOCG: un vino di carattere per gli amanti della natura

Sforzato della Valtellina DOCG: un vino di carattere per gli amanti della natura

In un contesto storico sempre più digitale, velocizzato e competitivo, esistono ancora posti in cui a volte il tempo sembra fermarsi. Un luogo fatto di tranquillità, natura, tradizione e bontà. Siamo in Italia, e più precisamente in Valtellina. Qui nasce un vino dal tono deciso, come il carattere dei suoi abitanti, capace di scaldare l’anima con la sua qualità. Parliamo dello Sforzato della Valtellina DOCG o Sfursat di Valtellina, il vino identitario di questa piccola zona di produzione, dove i vigneti di Nebbiolo si arrampicano sui pendii a ridosso delle montagne. Il suo nome deriva dalla tecnica di produzione, che consiste proprio nello “sforzare” le uve all’appassimento. Lo sforzato è il primo vino rosso passito secco in Italia che ha ottenuto la DOCG nel 2001.

Prodotto con uva derivante dal vitigno Nebbiolo, che qui prende il nome di uva chiavennasca, la cui pigiatura deve avvenire a partire dal 1° dicembre dell’anno di raccolta. Il disciplinare di produzione impone un invecchiamento di 20 mesi, di cui almeno 12 mesi in botte. Il suo colore è rosso rubino con riflessi granati. Al naso si percepiscono nettamente sentori di frutta matura, mentre in bocca è strutturato e di carattere, asciutto e con alcune note di legno.

La Valtellina regala borghi e percorsi naturalistici capaci di sospendere il fiato per un attimo e all’improvviso catapultare i suoi ospiti in un’altra dimensione. Proprio dalla provincia di Sondrio partirà il nostro viaggio alla scoperta di Vino e Borghi. Il primo luogo che vogliamo visitare è Codera, piccolo borgo raggiungibile solo a piedi e con un fisico mediamente allenato, ma il risultato ne varrà la pena. Un piccolo villaggio incastonato tra i monti della Valcodera tenuto in vita dai volontari che, ogni giorno, trasportano gli ospiti in un viaggio tra storia e tradizioni.

Castel Grumello domina invece la valle sopra Sondrio, a Montagna in Valtellina: costruito tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo a opera del ghibellino Corrado de Piro, fu poi distrutto nel 1526 per mano delle Leghe Grigie, seguendo così la sorte di molti altri fortilizi valtellinesi. Oggi è un bene Fai ed è visitabile, e dalla sua posizione si ha un colpo d’occhio magnifico sui terrazzamenti e sulle vigne.

Altro luogo senza tempo è Fracaiolo, un piccolo borgo della Valtellina che ancora vive di antichi mestieri e che racconta di tradizioni mai perdute. Una delle caratteristiche di questo piccolo paese, oltre alla sua architettura, è la presenza degli antichi fabbri e dei mulini, ancora oggi attivi.

Per gli amanti dei tour enogastronomici non può mancare una tappa a Teglio. Qui, tra storia e leggenda, si narra che nasca la ricetta classica del Pizzocchero, pasta tipica di farina di grano saraceno. Storia che la stessa Accademia del Pizzocchero conferma. Perciò, tra percorsi naturalistici, sentieri, piccoli borghi storici, non dimenticativi di fare una sosta per rilassarsi e assaporare la tradizione culinaria della Valtellina, ricca e variegata, e soprattutto gustosa. Magari con un buon bicchiere di Sforzato della Valtellina DOCG.