Assoenologi Giovani, una Academy per il futuro della nostra Associazione

di Gianluigi Basilietti

 

Il presidente Assoenologi Riccardo Cotarella ha definito il nuovo Comitato giovani “una Academy, che può contare su due coordinatori, Gabriele Valota per il Nord Italia e Francesco Martusciello per il Centro Sud del Paese”. La nuova formula, voluta dal Consiglio di amministrazione di Assoenologi, contempla anche una maggiore sinergia e collaborazione tra i giovani e i senior, tanto che i due vicepresidenti nazionali – Massimo Tripaldi e Pierluigi Zama – saranno chiamati ad essere dei costanti punti di riferimento per il neo Comitato. L’elezione di Valota e Martusciello è avvenuta a metà dello scorso luglio a Milano, nel corso della riunione a cui hanno preso parte tutte le anime giovani dell’Associazione, elette dalle rispettive Sezioni. Prima di andare a conoscere chi sono i due coordinatori, il presidente Cotarella e i due vicepresidenti spiegano l’importanza del Comitato e il ruolo che i giovani enologi sono chiamati a espletare nel presente e soprattutto nel futuro.

Il ruolo dei giovani e la sinergia con i senior

 

“Il Comitato giovani di Assoenologi è una nuova intuizione del Cda nazionale, che ha voluto dare ancora più peso e importanza ai nostri validi giovani.” – ha spiegato Cotarella – “Siamo convinti che il futuro prossimo è loro e noi abbiamo bisogno del loro entusiasmo, delle loro passioni, della loro voglia di arrivare. Saranno chiamati, nei prossimi decenni, a gestire il settore vitivinicolo e non soltanto dal punto di vista qualitativo e quantitativo, ma anche a livello di comunicazione, di espressione e di racconto.” – ha aggiunto il presidente – “Noi abbiamo tanta fiducia nei nostri giovani. Per questo abbiamo introdotto i loro rappresentanti anche nel Cda, così che possano dare il loro contributo e allo stesso tempo prendere quelle pillole di esperienza necessarie alla loro crescita. Abbiamo creato quella che può essere definita una vera e propria Academy, dove questi giovani cresceranno, apprenderanno e saranno pronti ad andare in trincea per la vitivinicoltura italiana, consapevoli che da noi dipende molto il futuro di questo importante settore del nostro Paese.” – ha detto ancora Cotarella. “Per essere ancora più incisivi – ha concluso il presidente – abbiamo dato mandato ai due vicepresidenti nazionali, Zama e Tripaldi, il compito di guidare questi giovani così che crescano nel migliore dei modi per la grandezza di Assoenologi e la grandezza del vino italiano”.

 

Ascolto e confronto per poter crescere

 

E sono stati gli stessi Tripaldi e Zama a spiegare ulteriormente gli obiettivi e le finalità del neo Comitato: “I giovani – hanno evidenziato i due vicepresidenti – sono da sempre una risorsa importante soprattutto per la nostra Associazione. Da parte nostra – hanno aggiunto – c’è la volontà di trasmettere i valori dell’Associazione a questi giovani che sono il futuro di questo movimento”. “Il loro compito sarà anche quello di coinvolgere gli enologi giovanissimi, i neo laureati, gli enotecnici appena diplomati, perché sentano Assoenologi la loro casa.” – hanno spiegato ancora Tripaldi e Zama. “Quello che cerchiamo di trasmettere è un insieme di valori, come la conoscenza, il sapere e la cultura del coraggio, così che le ragazze e i ragazzi di Assoenologi possano allargare le loro area di comfort. E poi – hanno ancora detto i due vicepresidenti – dobbiamo far comprendere bene il valore dell’ascolto e del confronto, assolutamente necessari per crescere”. “La nuova formula del Comitato, con tanto di due coordinatori, è stata ideata per essere ancora più rappresentativi e capillari su tutto il territorio nazionale”, hanno concluso Tripaldi e Zama.

Chi sono i due coordinatori

 

Ma chi sono i due coordinatori dei giovani di Assoenologi, scopriamoli insieme.

 

Partiamo da Gabriele Valota, chiamato a impegnarsi per il Nord Italia. Valota è un enologo e agronomo junior, ha 30 anni e si è laureato in Viticoltura ed enologia presso l’Università degli Studi di Milano nel 2016. Nel 2014 ha iniziato il suo percorso professionale collaborando con il Consorzio per la tutela del Franciacorta, con l’Università degli Sudi di Milano e con alcune prestigiose aziende vitivinicole franciacortine in un progetto volto al contrasto degli effetti del climate change, grazie al recupero del vitigno autoctono bresciano Erbamat. Da diversi anni è membro dei Tecnici degustatori dei vini Doc e Docg della Regione Lombardia e partecipa come membro della giuria a diversi concorsi enologici nazionali e internazionali. È docente di Viticoltura ed enologia presso Accademia Symposium e docente ai corsi per assaggiatori di vino Onav. Dal 2019 è stato coordinatore di Assoenologi giovani della Sezione Lombardia Liguria e, nello scorso mandato, è stato segretario nazionale di Assoenologi Giovani. Attualmente svolge la libera professione come consulente enologo in tutta Italia, perlopiù sul territorio lombardo e svizzero, occupandosi prevalentemente di spumantizzazione con metodo classico, viticoltura biologica e varietà resistenti-tolleranti alle malattie fungine.

Francesco Martusciello è invece “figlio” del mondo del vino, essendo nato in una famiglia dedita alla viticoltura e alla produzione di vini dalla fine degli anni Ottanta. Lo stesso Martusciello spiega che tutto questo è stato possibile “grazie alla professionalità e alla lungimiranza di mio zio, l’enologo Gennaro Martusciello, protagonista del recupero e della valorizzazione di alcuni dei vitigni autoctoni campani a piede franco da tempo dimenticati. Nasce così un importante progetto di recupero di questo antico patrimonio viticolo che si concretizza nella fondazione di un’azienda familiare, Cantine Grotta del Sole, che si specializza nella produzione di vini come la Falanghina dei Campi Flegrei, l’Asprinio d’Aversa, il Gragnano della Penisola Sorrentina.” – ha modo di aggiungere il neo coordinatore per il Centro Sud, che dice ancora “In questo background culturale dove il vino rappresenta la storia e le origini professionali della mia famiglia, mi formo come enotecnico con specializzazione in viticoltura ed enologia presso la scuola di Viticoltura ed enologia di Avellino nel 2005”.
Francesco comincia sin da subito ad affiancare lo zio Gennaro, sia nel lavoro in vigna che in cantina, “che mi ha dato l’opportunità – dice Francesco – di completare la mia formazione professionale, con la possibilità di conoscere e approfondire in questi anni tanti territori viticoli, i vini e le storie di piccoli e grandi produttori”. Dal 2015 ha allargato le sue collaborazioni come libero professionista anche ad altre piccole aziende, principalmente in Campania, continuando a lavorare sugli autoctoni e in particolare sulla spumantizzazione di alcuni di questi particolarmente vocati, come l’Asprinio.