Il consumo moderato di vino ha effetti positivi sulla salute
di Paolo Brogioni
Il Simposio “Vino e Salute tra alimentazione e benessere”, organizzato da Assoenologi per approfondire, assieme a medici ed esperti scientifici, un tema controverso e di grande attualità, si è svolto a poche ore dall’autorizzazione dell’Unione europea all’Irlanda di inserire nelle etichette delle bottiglie di vino, birra e alcolici, i possibili effetti del consumo di alcol sulla salute. Una decisione allarmante, avvenuta dopo che la Commissione europea ha deciso di togliere il vino, i salumi e le carni rosse dalla lista dei cibi ritenuti pericolosi per la salute dell’uomo.
La due giorni di Assoenologi si è aperta con i saluti, da remoto, di Orazio Schillaci, ministro della Salute, e di Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, prima di entrare nel vivo con l’intervento di Riccardo Cotarella, presidente nazionale di Assoenologi.
La prolusione del Presidente Cotarella
“Il Simposio di Assoenologi sul tema Vino e Salute – ha detto il presidente Cotarella – arriva casualmente a poche ore dal via libera dell’Unione europea all’Irlanda di poter apporre delle etichette sulle bevande alcoliche con gli alert per la salute. Per noi enologi è una occasione in più per fare chiarezza in nome della scienza e della medicina. Di certo mi meraviglia questo assenteismo dell’Unione europea che, con il suo silenzio, dà assenso a queste prese di posizione. Noi enologi non siamo scienziati della medicina, per cui abbiamo organizzato questo Simposio per capire dagli adetti ai lavori quale sia il vero rapporto tra vino e salute. Siamo stanchi e stufi di questi attacchi, che riteniamo folli, verso il nostro prodotto principe. Il vino è arrivato con l’uomo migliaia di anni fa e si è evoluto con l’uomo soprattutto in Italia. Non capiamo, o forse sì, perché così periodicamente arrivano questi attacchi a un prodotto così prezioso per il nostro Paese. Noi riteniamo che la cosa più sbagliata è non fare alcuna differenza tra eccesso di consumo e uso moderato. Tutto ciò che noi ingeriamo, che sia alcol o altri alimenti, deve essere consumato con moderazione. Ho avuto modo di mangiare in Irlanda il loro stufato e credetemi era pesantissimo. Dovessi mangiare tutti i giorni stufato irlandese, andrei a fare danni irrevocabili al mio fegato. Quindi anche con il vino serve moderazione e intelligenza. Lo predichiamo da anni. Il Simposio vuole essere un momento di chiarezza sul tema. Altra cosa incredibile è che nel 2010 la dieta mediterranea è stata nominata patrimonio dell’umanità, dove era previsto un bicchiere di vino a pasto, quindi noi riteniamo che un consumo moderato e intelligente del vino non può che fare bene alla salute, allo spirito e al corpo umano. Il vino italiano non è avulso dalla situazione economica generale, condizionata dalla guerra e dai poteri di acquisto che stanno calando, ma il vino mantiene sempre alto il suo appeal. Il vino nei decenni ha superato tante crisi e quindi supererà anche questi ultimi attacchi”.
Il messaggio del ministro Lollobrigida
“Questa vostra iniziativa non solo è interessante, ma anche di grande attualità” – ha detto il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida nel suo videomessaggio. “Penso che l’evento rifletta la centralità del settore vino in questi giorni in cui sono accaduti fatti gravi in Europa, con una etichetta che verrà applicata, sembra, in alcune nazioni con cui si paragona il vino a un elemento nocivo per la salute umana. Sappiamo che non è così, ne siamo certi perché in più di tremila anni di storia di questo alimento le popolazioni che ne hanno beneficiato sono cresciute sane e questo è un dato oggettivo e non discutibile. E ancor più grave è che di fronte a un’espressione del Parlamento europeo in contrasto con questa indicazione, la Commissione si è mossa in senso inverso. Vi sottolineo che abbiamo protestato vivamente e cercheremo ogni strada legale per arrivare a rivendicare il diritto di promuovere questo alimento ed evitare che in alcune nazioni venga stigmatizzato con una etichettatura fuorviante”.
Schillaci: sì ad un consumo consapevole e moderato
“Trovo che queste due giornate organizzate da Assoenologi siano di particolare interesse per questo focus sul mondo del vino, un’eccellenza del made in Italy per la quale siamo famosi in tutto il mondo e per l’impegno così articolato nell’approfondire dal punto di vista medico e scientifico quali siano gli effetti di assunzione di vino sul nostro benessere – ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci nel suo video messaggio inviato al Simposio. Promuovere l’informazione e la conoscenza per sostenere la diffusione di stili di vita e di consumo sani e responsabili è il primo passo per la tutela e la prevenzione dei cittadini ed è importante farlo attraverso voci serie e autorevoli, soprattutto in un tempo così esposto alle fake news e facili semplificazioni”.
“Ogni sforzo deve essere fatto per promuovere l’educazione comportamentale e per prevenire gli abusi, soprattutto fra i giovani. A tale scopo, avvieremo campagne di educazione alimentare nelle scuole per informare e promuovere la dieta mediterranea a base di prodotti italiani.”
Gli interventi delle autorità locali, nazionali e internazionali
Dopo la prolusione del presidente Cotarella e i due video messaggi dei ministri, si sono succeduti al podio il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, l’Assessore regionale all’agricoltura Nicola Caputo, l’assessore alla salute e al verde del Comune di Napoli, Vincenzo Santagada e Luigi Moio, enologo, presidente dell’Oiv, Organizzazione internazionale della vigna e del vino. “L’argomento “vino e salute” – ha detto Moio – è un dibattito che non avrà mai fine. Un binomio che anima un confronto che è cambiato continuamente nel tempo, fortemente influenzato dall’evoluzione dell’umanità, dal progresso e dall’avanzamento delle conoscenze”. “Sin dall’inizio – ha aggiunto – gli obiettivi principali dell’Oiv, sono stati la tutela e la custodia dell’integrità del vino e del suo forte legame con i territori di origine oltre all’altro scopo, importantissimo e sempre attualissimo, di favorire ed agevolare gli scambi commerciali tra i Paesi suggerendo regole condivise. Addirittura, il primo articolo dell’atto costitutivo dell’Oiv, risalente al 1924, dichiara che l’organizzazione deve: “raccogliere, studiare e pubblicare informazioni che dimostrano gli effetti benefici del vino”.
Dodici relazioni e due tavole rotonde
Nella prima parte del Simposio, quella di venerdì 13 gennaio, ad aprire gli approfondimenti sugli aspetti medici e scientifici del rapporto fra vino e salute è stato l’intervento di Luc Djoussè, direttore di ricerca del Dipartimento di medicina della Harvard Medical School, che ha fatto una panoramica dei principali studi realizzati nel tempo relativi al consumo di vino in caso di insufficienza cardiaca.
Il vino come rimedio cardioprotettivo e antivirale è stato, invece, al centro dell’intervento di Vincenzo Montemurro, cardiologo e membro del Consiglio direttivo della Società italiana di cardiologia. Gli interventi sono continuati con Giorgio Calabrese, medico dietologo e presidente del Comitato nazionale sicurezza alimentare del ministero della Salute, che ha dedicato il suo intervento al consumo di vino associato al rischio di diabete.
Pierre-Louis Teissedre, presidente della Commissione Sicurezza e Salute dell’Oiv, ha raccontato di tanti esempi e tante ricerche scientifiche e studi che, negli anni, hanno messo in evidenza come un consumo regolare e moderato del vino (e non solo) possa avere effetti benefici per la salute sul fronte delle malattie cardiovascolari e neurodegenerative.
Infine Rosario Iannacchero, neurologo e presidente della Società italiana Studio Stroke, ha parlato di Bacco, Eros e Thanatos: come il vino ci protegge”.
Nella seconda giornata del Simposio Assoenologi sono stati di scena altre quattro interessantissime relazioni di medici e ricercatori che hanno toccato diverse sfaccettature del tema vino e salute.
Marco Deriu, docente di Bioingegneria al Politecnico di Torino, ha parlato di “Intelligenza artificiale per predire il profilo organolettico e il rapporto tra gusto ed effetti sulla salute”, spiegando come l’intelligenza artificiale e i modelli molecolari possano essere utili per lo studio dei meccanismi di funzionamento della percezione del gusto e per la predizione delle proprietà organolettiche degli ingredienti base della dieta mediterranea ponendo anche l’accento sulle relazioni tra proprietà organolettiche e effetti a lungo termine sulla salute.
Massimo Marchino, direttore del Distretto Sanitario di Orvieto, ha parlato di “Bere non problematico e bere problematico”. Una relazione che ha voluto dare una rappresentazione delle problematiche alcol-correlate, descrivendo alcuni aspetti del bere problematico: il Binge Drinking, il rapporto tra alcol e guida, l’alcol-dipendenza.
Savina Nodari, cardiologa e docente all’Università di Brescia, ha poi parlato dell’importanza della prevenzione delle malattie cardiovascolari con particolare riguardo alla malattia cardiovascolare nella donna, alla scarsa consapevolezza della donna circa il proprio rischio di eventi cardiovascolari nonché alla mancanza di evidenze scientifiche relative al trattamento della malattia cardiovascolare nella donna.
Michele Scognamiglio, specialista in Scienza dell’Alimentazione, in Biochimica e Patologia clinica ha parlato infine di “Molecole bioattive del vino e salute umana”. Partendo dalla formula del vino e della biochimica dei suoi aromi, il relatore ha descritto il viaggio del vino e di altre bevande alcoliche quando entra in vivo a seconda di come, quando e chi lo beve, fino a tratteggiare alcuni effetti speciali dell’alcol del tutto inattesi.
Vittorio Cino, direttore di Federvini e Nicola Tinelli, coordinatore dell’Ufficio Politico di Unione Italiana Vini, hanno infine trattato il tema dell’etichettatura e degli health warning di cui tanto si sta parlando in questi giorni.
L’ultima relazione del Simposio è stata quella di Luciano Pignataro che ha parlato del “Metodo Cilento: i cinque segreti dei centenari” in cui il vino, che fa parte della dieta mediterranea ha un posto di rilevo in una corretta e benefica alimentazione.
TUTTI GL INTERVENTI DEL SIMPOSIO SONO PUBBLICATI NEL SITO INTERNET E NELLA PAGINA FACBOOK DI ASSOENOLOGI